Cure via internet: un medico su quattro visita (anche) a distanza

L’uso della telemedicina è cresciuto con il Covid e aumenterà con i fondi del Pnnr.
Ecco le novità per le cure via Internet, dalla cabina «catturadati» alle app antiinfarto

Si chiama AlPod, ma non viene da Apple. È una futuristica cabina di telemedicina a 360 gradi. Bianca, forme arrotondate, insonorizzata, illumi nata da luce azzurra : quando l’utente en
tra è guidato da un video conle istruzioni per fare un checkup tramite i sensori presenti che rilevano 26 parametri del corpo in appena sei minuti. Le misure sono analizzate da un algoritmo di intelligenza artificiale che consiglia, se occorre, ima consultazione in televisita con lo specialista più adatto. A creare FAI Pod e la Health Lounge (versione della cabina aperta, adatta ad anziani e portatori di handicap) è stata la startup Body di Lio ne, che l’ha presentata in marzo all’Esposizione Universale di Dubai, in aprile al World AI Cannes festival, in giugno a VivaTech Parigi.

Obiettivi
Fondata nel 2016 per creare «un dispositivo autonomo di cattura ed analisi dati per un bilancio medicale completo», la startup sta inviando i primi modelli in Canada, Arabia Saudita e Sud Africa. L’uso in Europa, ottenute le certificazioni necessarie, partirà dalla Costa Azzurra, dove il centro di ricerca di Body lavora con l’università di Nizza Sophia Antipolis e l’Inria (Istituto nazionale di robotica e intelligenza artificiale). La cabina potrà essere collocata negli aereoporti, nelle hall di ospedali in altri luoghi pubblici. Ha detto Patrice Coutard fondatore e ceo: «Non vogliamo sostituire i medici, ma facilitarne il lavoro. Se in un centro di cura si mette una macchina capace di prendere rapidamente e in modo affidabile i parametri del paziente, si libera tempo per gli operatori sanitari».

La mancanza di personale nelle strutture ospedaliere è tale che 120 servizi di pronto soccorso francesi hanno dovuto ridurre gli orari e alcuni perfino chiudere la notte. Sono 4,5 milioni i cittadini senza un medico curante in Francia 1,5 milioni in Italia. E l’Oms prevede che entro il 2030 mancheranno 18 milioni di operatori sanitari nel mondo. In che modo la tecnologica verrà in aiuto? Il mercato mondiale della sanità digitale è cresciuto del 23% nell’ultimo anno, dai 175,6 miliardi di dollari del 2021 ai 216,7 miliardi del 2022. E arriverà a 1,5 trilioni di dollari nel 2030. Lo indica il rapporto Digital Health Tech rilasciato il 7 giu gno da Klecha & Co, banca d’investimento nata a Milano,con sedi oggi a New York, Londra e Parigi. Il rapporto valuta il valore delle imprese e startup europee di tecnologia per la sanità digitale a 41 miliardi di dollari.

I più forti trend di crescita sono nella telemedicina (che arriverà a un mercato globale da 577 miliardi nel 2028) e dello Iot medicale, per il monitoraggio a distanza dei pazienti con l’Internet delle cose. L’Italia, secondo un report di Kantar, risulta perfino prima in Europa e terza al mondo per la diffusione di dispositivi indossabili capaci di rilevare dati medicali. «Certo, un conto sono i dispositivi di controllo a di stanza dati dagli ospedali ai pazienti, per la sorveglianza di malattie croniche per esempio, e un’altro gli smartwatch e altri dispositivi di automonitoraggio, che danno indicazioni preventive, ma non permettono ai medici di valutare i dati», dice Fabiola Pellegrini, partner di Klecha.

Risultati
A che punto è da noi lo sviluppo della telemedicina? « È un sistema ancora frammentato, con pochi grandi operatori, mentre le startup innovative faticano ad arrivare agli ospedali, per i bandi di gara, e ad avere le autorizzazioni dal ministero». Nel 2021 il 26% dei medici specialisti e il 20% dei medici di base hanno usato la televisita, rivela l’Osservatorio sanità digitale del Politecnico di Milano del 19 maggio. «È ancora in forma sporadica, ma il Pnrr destina un miliardo allo sviluppo nazionale della telemedicina», dice Chiara Sgarbossa, direttrice dell’Osservatorio.

La telemedicina è la seconda maggior voce di spesa nella Sanità, dopo il Fascicolo sanitario elettronico, ed è indicata come «rilevante» per l’integrazione tra ospedale e territorio dal 5696
dei direttori sanitari. Lombardia e Puglia sono le prime Regioni scelte dal ministero per l’Innovazione per avviare le piattaforme nazionali di telemedicina. Per la prevenzione e il monitoraggio dei pazienti è partito invece a metà giugno il progetto CVPrevital, organizzato dalla Rete Cardiologica.

Coinvolge 14 istituti di cura, 200 medici e 200 farmacie. Seguirà fino a 80 mila pazienti a rischio di malattie cardiovascolari tramite Fapp YouCo.

Fonte: L’Economia – Corriere della Sera

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