Un mondo in cui l’intera storia clinica di una persona è a portata di clic, disponibile ovunque e accessibile in pochi secondi dai medici che la assistono. Questo è ciò che promette il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), uno strumento rivoluzionario che sta trasformando il panorama della sanità italiana. Con il FSE, l’Italia si pone all’avanguardia nella digitalizzazione sanitaria, offrendo una piattaforma che non solo raccoglie, ma rende facilmente accessibili i dati clinici di ogni paziente. Questa innovazione mira a migliorare significativamente l’efficienza e la qualità delle cure, facilitando la condivisione delle informazioni sanitarie in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico
Il FSE è una cartella digitale che contiene una vasta gamma di dati clinici e amministrativi relativi al paziente. Tra i documenti e le informazioni archiviati nel FSE vi sono:
- Referti medici
- Verbali di pronto soccorso
- Prescrizioni farmaceutiche e specialistiche
- Cartelle cliniche
- Dati di vaccinazione
- Lettere di dimissione ospedaliera
- Profilo sanitario sintetico (Patient Summary)
- Taccuino personale dell’assistito
Il profilo sanitario sintetico è redatto dal medico di base o dal pediatra e riassume la storia clinica del paziente, favorendo la continuità delle cure. Il taccuino personale, invece, è una sezione del FSE dove il cittadino può inserire autonomamente informazioni aggiuntive sui propri percorsi di cura.
Evoluzione e obiettivi del progetto
Presentato dai sottosegretari Alessio Butti e Marcello Gemmato, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è entrato nella sua “fase 2.0” a partire dalla fine del 2022. Questa evoluzione prevede l’implementazione di nuove funzionalità e un potenziamento strutturale su tutto il territorio nazionale, con un investimento complessivo di 1,3 miliardi di euro, di cui 300 milioni destinati al rafforzamento delle infrastrutture regionali.
Uno degli obiettivi principali del FSE 2.0 è garantire l’interoperabilità dei dati, permettendo una comunicazione sanitaria uniforme e accessibile ovunque. Marcello Gemmato ha descritto il FSE come “uno strumento che la tecnologia oggi ci offre per curare meglio gli italiani”. Ha aggiunto: “Abbiamo superato le criticità e ci avviamo tra i primissimi in Europa a licenziare il Fascicolo sanitario elettronico. Con la collaborazione del Garante della privacy, abbiamo blindato i dati e ciascuno di noi potrà oscurare alcuni livelli di accesso. Oggi si possono caricare sul Fascicolo: referti, verbali di pronto soccorso, prescrizioni di farmaci, cartelle cliniche, vaccinazioni, una serie di dati importanti che possono contribuire anche a superare l’inappropriatezza delle indagini diagnostiche. Potremmo mostrare anche le prescrizioni dei farmaci che ci servono in tutta Europa così da non compromettere l’aderenza terapeutica”. Alessio Butti ha sottolineato l’importanza della trasparenza nel processo di evoluzione del FSE: “Abbiamo deciso di fare un’operazione di trasparenza. Già oggi i cittadini possono verificare il ‘cantiere‘ di evoluzione e implementazione del Fascicolo, che esiste in tante regioni, ma noi vogliamo renderlo interoperabile. Un soggetto di comunicazione sanitaria omogenea sul territorio”. Butti ha ricordato che le risorse per questo progetto “cubano 1,3 miliardi di euro, di cui 300 milioni sono per il potenziamento strutturale delle regioni in questo ambito. Abbiamo preso per mano le regioni meno attente e sensibili e le abbiamo portate ad un livello omogeneo con le altre”. È previsto un decreto sull‘’ecosistema dei dati’ che permetterà di scorporare i singoli dati di ogni prestazione e rendere davvero sanitario il Fascicolo.
Entro la fine del 2024, i cittadini potranno utilizzare il FSE per il pagamento dei ticket, la scelta e la revoca del medico, le prenotazioni online e la consultazione dei referti diagnostici. Butti ha aggiunto: “Siamo oggettivamente convinti di poter anticipare la data del 2026, prevista per l’avvio definitivo del Fascicolo. Vogliamo coinvolgere tutti, soprattutto i cittadini e i medici”.
Quali sono i vantaggi per i cittadini e per i professionisti sanitari?
Il FSE offre numerosi vantaggi sia per i cittadini che per i professionisti sanitari.
Per i pazienti, il FSE semplifica l’accesso ai servizi sanitari e garantisce la continuità delle cure, permettendo di visualizzare facilmente la propria storia clinica. In caso di emergenza, il personale medico può accedere rapidamente alle informazioni critiche, migliorando così l’efficacia dell’intervento.
Per i professionisti sanitari, il FSE facilita la gestione dei dati clinici e riduce i tempi di ricerca delle informazioni, migliorando la qualità delle cure erogate. Inoltre, la disponibilità di dati completi e aggiornati supporta la diagnosi e la cura personalizzata, nonché la pianificazione delle politiche sanitarie.
Adozione e utilizzo del FSE
Nonostante i numerosi benefici, l’adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) non è ancora omogenea su tutto il territorio nazionale. Al momento, solo il 41% degli utenti ha effettuato almeno un accesso al FSE, un dato in crescita rispetto al 35% del 2023. Le regioni Emilia-Romagna e Toscana sono quelle che offrono il maggior numero di servizi (23) attraverso il FSE, seguite da Lazio (22), Piemonte (21), Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento (18 servizi ciascuna).
Per promuovere l’uso del FSE, è stata avviata una campagna informativa rivolta sia ai cittadini che ai professionisti sanitari, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui vantaggi offerti da questo strumento.
Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, è evidente la necessità di promuovere ulteriormente l’utilizzo del FSE. Il monitoraggio disponibile sul sito monitopen.fse.salute.gov.it mostra che i servizi più diffusi sono quelli legati all’accesso ai certificati Covid (95% delle Regioni), alle esenzioni (81%) e alla prenotazione e pagamento di visite ed esami (76%).
Chiara Sgarbossa, Direttrice dell’Osservatorio Sanità Digitale, afferma che “si tratta di un’opportunità per far conoscere ai cittadini questo strumento”. La campagna informativa ‘Fascicolo Sanitario Elettronico. Sicuri della nostra salute’ ha permesso di comunicare a tutta la popolazione italiana i vantaggi collegati alla raccolta e alla disponibilità dei dati sulla salute. “Secondo i professionisti che lo hanno utilizzato – aggiunge Sgarbossa – lo strumento riduce il tempo necessario per reperire le informazioni, semplifica la lettura dei documenti scambiati, fornisce informazioni critiche per la gestione del paziente in situazioni di emergenza e permette di prendere decisioni più personalizzate e basate sull’intera storia clinica del paziente”.
Sicurezza dei Dati e Privacy
Un aspetto cruciale del FSE è la protezione dei dati personali. Grazie alla collaborazione con il Garante della privacy, sono state implementate misure di sicurezza avanzate per proteggere le informazioni sanitarie dei cittadini. Ogni utente ha la possibilità di oscurare determinati livelli di accesso ai propri dati, garantendo così un controllo completo sulle informazioni condivise.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico rappresenta un passo importante verso la modernizzazione del sistema sanitario italiano. La sua implementazione non solo migliora l’efficienza e la qualità delle cure, ma facilita anche la continuità assistenziale e l’accesso ai servizi sanitari, ponendo l’Italia all’avanguardia in Europa nella digitalizzazione della sanità. La sfida futura sarà quella di estendere l’uso del FSE a un numero sempre maggiore di cittadini e professionisti, garantendo al contempo la sicurezza e la protezione dei dati personali.
Fonte: Health Online