Carovita: cambiano le abitudini degli italiani. Curarsi è un lusso

Indagine Altroconsumo “le abitudini degli italiani sono notevolmente cambiate in molti contesti: dai consumi domestici alla mobilità, dall’alimentazione allo shopping, dal tempo libero all’assistenza sanitaria”

Il rialzo generale dei prezzi ha avuto un significativo impattato sullo stile di vita degli italiani. Con la fine dell’estate 2022, ricordata come quella più costosa degli ultimi anni a causa
del caro-bollette e l’inflazione alle stelle (a giugno all’8% con un rialzo mensile dell’1,2. Fonte: Istat), per gli italiani è tempo di nuovi bilanci.

Le abitudini degli sono cambiate in molti contesti: dai consumi domestici alla mobilità, dall’alimentazione allo shopping, dal tempo libero all’assistenza sanitaria. Per 1 italiano su 3 curarsi è diventato un lusso. È quanto emerge da un’inchiesta statistica di Altroconsumo che conferma che lo stile di vita degli italiani è notevolmente cambiato in risposta al carovita dovuto ai due anni di Covid e all’incremento del costo dell’energia e delle materie prime conseguenza della guerra in Ucraina. “L’inflazione dei prezzi dovuto al Covid da fenomeno passeggero quale sembrava essere,
si è trasformata in una situazione strutturale che non si vedeva da almeno trent’anni”, sottolinea Altroconsumo. Secondo l’indagine, condotta su un campione di 1.047 consumatori di età compresa tra 25 e 79 anni, il dato relativo all’assistenza sanitaria è preoccupante: il 33% di loro dichiara infatti di non riuscire a far fronte alle proprie spese mediche. Il 16% non può permettersi le cure dentistiche di cui ha bisogno, il 13% non riesce a sostenere i costi di una visita specialistica e l’8% ha dovuto cancellare o rimandare le sedute di psicoterapia. Per il 10% dei rispondenti è diventato proibitivo l’acquisto di dispositivi medici come gli occhiali da vista o l’apparecchio acustico.

I rincari di spesa riguardano tutti i settori produttivi, soprattutto il prezzo dei prodotti alimentari che pesano sempre di più anche a tavola. Dall’inizio del 2022, il 63% degli italiani ha cambiato il modo di fare la spesa.

“Per salvaguardare il proprio potere d’acquisto – spiega Altroconsumo – il 33% di essi dichiara di acquistare maggiormente prodotti “primo prezzo” (cioè con il prezzo a scaffale in assoluto
più basso della categoria), alimenti a marchio del supermercato e in generale quelli superscontati. Inoltre, il 29% degli intervistati ha tagliato la spesa in cibo e bevande non essenziali (alcol, dolci, snack salati…) e, cosa più preoccupante, 1 italiano su 5 (cioè il 21%) rinuncia all’acquisto di alimenti importanti come il pesce e la carne”. Da quanto emerge dall’indagine, infine, il clima di incertezza continua a spingere gli acquisti di prodotti a lunga conservazione (cibi in scatola, zucchero, pasta e farina): il 20% dei rispondenti ammette di averne acquistato di più negli ultimi mesi.

Se da una parte il carovita ha portato gli italiani a fare attenzione al portafogli quando si fa la spesa, dall’altra però si può seguireuna dieta sana e equilibrata scegliendo alimenti tipici della dieta mediterranea. Con la riduzione “del consumo di carne e dei prodotti industriali già pronti, insieme al risparmio economico si migliora anche lo stile di vita alimentare”, spiega all’Adnkronos Salute il nutrizionista Ciro Vestita. “I cereali e i legumi sono in assoluto i migliori alleati. I cereali ‘puliscono’ l’intestino e ne nutrono la flora batterica, il microbiota, che è il guardiano della nostra salute come ormai dimostrano molti studi”. Di ottimo valore nutrizionale l’avena “utile, specialmente ai bambini, perché ha anche una capacità tranquillizzante, favorisce il rilassamento”.

Il farro invece è un “alimento ottimo, che si può trovare a prezzi accessibili, e ha un rendimento elevato in cucina”. I legumi secchi come “i ceci, le lenticchie, i piselli spezzati, i fagioli hanno un costo basso, possono essere cucinati in molti modi e sono salutari”. Anche i legumi antichi hanno un ruolo importante in un regime di dieta equilibrata. “I lupini, ad esempio, sono una fonte importantissima di proteine anche per i bambini – spiega l’esperto – Molto interessanti dal punto di vista nutrizionale i cosiddetti fagioli con l’occhio, presenti in Europa prima di Colombo.

In realtà non sono fagioli ma ‘doliche’ (fagiolo dolico), molto digeribili e non fanno gonfiare la pancia. Un piatto di fagioli con l’occhio, condito con olio d’oliva e basilico, accompagnato da pane nero bruscato, rappresenta un’ottima cena, molto più sana di un filetto che costa 10 volte di più”. Il pesce, che per molti italiani sta diventando un vero e proprio lusso, può diventare
sostenibile per l’economia familiare. “Alici, sardine, sgombro, pesce sciabola hanno costi accessibili: sono buoni quanto economici – dice Vestita – Anche le cozze hanno un ottimo apporto nutrizionale, in Puglia ci sono state generazioni cresciute a patate e cozze. Contengono molto zinco e ferro, che le rende utili per l’alimentazione, ad esempio, delle persone che non mangiano carne”.

Cosa dire della pasta, tipico prodotto italiano?
La pasta oltre ad essere un alimento economico è sano e “può essere mangiato 2 o 3 volte alla settimana senza paura di ingrassare se si usano condimenti semplici” come ad esempio “con un filo di olio d’oliva, un pomodoro crudo e il basilico. Con un cucchiaio di ricotta; con pepe e pecorino; con olio e salvia, con le cozze e così via”.

Fonte: Health Online

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