Cambiamento o niente. Earthcare group porta la sostenibilità ambientale nelle imprese italiane

Intervista a Leonardo Poltronieri

La persona è il primo ambiente di cui avere rispetto. Si regge su questo assioma la filosofia di EARTHCARE GROUP srl Società Benefit, società milanese di consulenza rivolta principalmente alle aziende, che propone soluzioni strategiche e operative per affrontare i temi della sostenibilità ambientale, della transizione ecologica ed energetica. Non resta in secondo piano tuttavia la centralità della persona, e con essa la salute dell’uomo. Ambiente e benessere dialogano di continuo tra loro: il mantenimento della salute e l’implementazione del benessere passano infatti attraverso la salubrità dell’habitat in cui si vive. Alla luce di questo, l’educazione alla salute deve legarsi all’educazione ambientale, vista come assoluto paradigma di un nuovo modo di essere che congiunge la qualità della vita alla qualità dell’ambiente. Ne abbiamo parlato con Leonardo Poltronieri, Marketing & Communication Manager di EARTHCARE, che ci ha accompagnato nell’intricato, e non sempre semplice, viaggio nelle maglie della sostenibilità condotto dalle imprese.

Leonardo Poltronieri qual è lo scopo principale di EARTHCARE GROUP e in che modo, citando la vostra scheda di presentazione, è possibile “vivere e crescere in armonia continua con la natura”?
La finalità principale della nostra società è di aiutare le aziende e, più in generale, le organizzazioni composte da persone, ad attuare comportamenti atti a difendere e tutelare la vita dell’uomo sul pianeta. Partiamo da una premessa: il nostro presente è frutto dei decenni passati. Se non ci muoviamo oggi modificando il corso delle cose corromperemo il futuro nostro e di chi verrà dopo di noi. Pertanto, sì. È possibile vivere e crescere in armonia con la natura ma solo se ognuno fa la sua parte con responsabilità. È per questa ragione che il nostro lavoro con ogni singola impresa chiama all’appello tutti i dipendenti di quella realtà e non solo chi ne è a capo. In realtà, bastano realmente poche azioni, come, ad esempio, rendere più efficiente la propria attività attraverso l’installazione di luci a led per ridurre i consumi e gli stessi possono essere ottimizzati da un rifasatore o addirittura monitorati.

A questo proposito, cosa proponete alle aziende con cui entrate in contatto?
Un percorso condiviso e un progetto chiaro. Pur avendo a disposizione diversi tipi di approccio a seconda della realtà d’impresa con cui dialoghiamo, cerchiamo di dare respiro a tematiche centrali come l’ambiente, l’inclusività e il rispetto della persona. Ecco che noi di EARTHCARE forniamo tutti gli strumenti per intraprendere un percorso sostenibile che guarda al futuro. Investire in una visione sostenibile vuol dire anche sposare e far propri gli obiettivi ONU il 2030. Si tratta di 17 obiettivi che tengono conto in maniera equilibrata delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, ossia quella economica, sociale ed ecologica.

Come è nato il progetto di EARTHCARE?
L’esperienza ha mosso i primi passi con il fondatore Paolo Michielin che nel 1998 ha iniziato a lavorare nel settore delle utilities, dalla telefonia e poi aprendo il mercato dell’energia e, a seguire, del gas. Negli anni, la fornitura di questi servizi e prodotti a migliaia di persone da un lato e l’aggravarsi di fenomeni atmosferici dall’altro, hanno indotto Paolo ad affacciarsi nel mondo del green: questo accade nel 2015 quando comincia ad affiancare aziende e famiglie ad ottimizzare un percorso durante lo svolgimento delle loro attività. Ci siamo impegnati su 13 dei 17 obiettivi fissati dall’Agenda ONU 2030 e abbiamo ampliato la nostra offerta a impianti fotovoltaici, consulenze per creare comunità energetiche, micromobilità urbana. Tutti ambiti che mettono al centro la salute dell’uomo intesa come potenziale dell’uomo di rimanere sulla terra.

A che punto di questo amplio percorso si trovano le aziende italiane con cui lavorate?
Spesso capita che le aziende non ne abbiano la piena consapevolezza. Sono ancora troppo provate dalla crisi finanziaria, dal caro prezzi, dalle conseguenze della pandemia. Il green come volano per lo sviluppo non è ancora un reale driver come dovrebbe essere. La nostra presenza consente a queste aziende di fare propri gli strumenti necessari a questo cambio di visione. Contribuiamo ad informare, formare e sostenere un innalzamento di una cultura aziendale e di conseguenza di ogni singola persona, anche il privato cittadino.

Possiamo parlare di voi nei termini di “promotori diretti della Green economy”?
Certo. La green-economy è un modello di economia che garantisce la riduzione dell’impatto ambientale in favore di uno sviluppo sostenibile, come l’uso di energie rinnovabili, riduzione dei consumi, riciclaggio dei rifiuti. EARTHCARE è un ecosistema dove l’utente non solo può trovare prodotti e servizi di utilities, ottimizzando la sua voglia di avere cura del pianeta, ma anche la formazione della persona. Siamo un giocatore di una partita che possiamo vincere tutti insieme. Però ognuno deve fare la propria parte perché da soli non è possibile. A questo proposito, ci aspettiamo indirizzi politici decisi dalla Comunità europea rispetto al mondo delle imprese. Solo con una direttiva precisa sarà possibile per gli imprenditori costruire una visione sostenibile che si regge su azioni concrete ed eff.

Fonte: Health Online

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